Silvia Bordini:
- Cosa pensi della possibilità di un'arte che sia in relazione con il corrente concetto di "decrescita"?
- Cioè: si possono estendere al campo artistico - e al suo sistema - i concetti critici, le analisi della realtà e gli intenti di cambiamento propri della decrescita?
- Può l'arte, cioè gli artisti, le opere, la comunicazione dell'arte dare un contributo a far capire e a diffondere cosa significa decrescita? E se sì, come?
- Si possono pensare e realizzare opere che significhino esteticamente decrescita?
daniela bertol
Il termine "decrescita" per me e' molto difficile da usare semanticamente.
Ho lavorato sia nel mondo reale che nel virtuale, con diversi processi di crescita/evoluzione; nelle trans-formazioni virtuali create da algorithmi genetici i miei organismi crescono in un process "bottom-up" che da un vocabolario di graphemi iniziali si articola in forme complesse. Spesso anche nel linguaggio comune crescita diventa sinonimo di evoluzione.
Il mio libro piu' recente e' per l'appunto ispirato dal famoso testo di D'Arcy Thompson "On Growth and Form".
Comunque capisco l'importanza semantica del termine, specie nei referimenti sociologici ed economici. E anche se come parola "decrescita" non mi piace, ci credo: come stile di vita faccio il possibile per eliminare consumi non necessari al benessere sia fisico e spirituale, quale l'eliminazione di eccessi alimentari o accessori e abbigliamento superflui. Nell'arredamento progetto o uso solo oggetti indispensabili in cui la forma diventa un'espressione della funzione; mi riferisco a un'estetica minimalista sia come progettista che come utente.
E come artista? Rispondo sì a: "Si possono pensare e realizzare opere che significhino esteticamente decrescita?"
E come esempio presento i "ReCycled LandScapes" realizzati/in fase di realizzazione a Sun Farm, il mio work in progress iniziato nel 2000.
Sun Farm e' progetto-laboratorio con molteplioci tematiche, media e percezioni. Pensieri e considerazioni sull'esistere si trasformano in testi, interventi sul paesaggio, documentazione e osservazioni di fenonemi celesti.
All'inizio avevo un approccio molto tipico dell'architettura e della land art: disegnare e costruire interventi permanenti sul paesaggio. Senza pensare che il paesaggio e' un elemento vivente, in continua trasformazione; specie in una zona climatica e geologica quale quella in cui e' situata la sun farm, caratterizata da estremi di temperatura, forti venti, violente precipitazioni, tempeste di ghiaccio e di neve --- che rendono molto difficile interventi permanenti.
Dopo anni di frustrazioni, ho imparato finalmente ad avere un dialogo con il paesaggio: il mio percorso artistico e' passato dalla land art all'art in nature in un atteggiamento che potrebbe definirsi quasi come "romanticismo" contemporaneo basato su una consapevolezza ecologica.
ReCycled LandScape
Contrariamento all'antipatia semantica che provo per la parola "decrescita" il termino ri-ciclo ---ripetizione del ciclo--- invece mi piace molto. Cicli sono sempre presenti nella vita: il giorno, la notte, le stagioni, la nascita e la morte sono tutti cicli su cui e' basata la vita umana, la natura e l'universo in generale.
Nella natura spesso i cicli coincidono con i cicli astronomici: ad esempio i cicli di coltivazioni seguono il ciclo annuale del percorso apparente del sole. Ri-ciclare per me significa ripetizione/ripresentazione del ciclo: ed e' un concetto/pratica molto in linea con la "decrescita".
Una poetica del ri-ciclo puo' estendersi in mani differente modalita' e scale di intervento, dal corpo allo spazio. I paesaggi riciclati di Sun Farm sono realizzati con materiali trovati "in situ": terra, sassi, rami, foglie, tronchi di alberi caduti (spesso a causa delle tempeste di ghiaccio) e anche la terra, la neve e il ghiaccio. Finora ho realizzato due tipi di ReCycled LandScapes:
- gli elementi trovati nell'ambiente vengono rielaborati in una forma statica, come in Lines and Grids;
- in Orto Solare la terra invece viene trasformata in processi dinamici di "crescita" in una produzione agricola.
E senz'altro la decrescita ne e' parte.